Rischi: cosa sono.

Il rischio è il risultato dell’impatto tra un fenomeno e l’ambiente in cui si verifica. 


Il rischio (R) è dato dal rapporto tra la pericolosità e il danno.

 

La pericolosità (P) è la probabilità che un evento di data intensità si verifichi in un dato intervallo di tempo.

Il danno (D) è la gravità ed entità dei danni che tale evento può determinare ed è dato a sua volta dal rapporto tra gli elementi esposti a rischio (E) e la loro   vulnerabilità (V).

 

Gli elementi a rischio sono la popolazione, gli edifici, le infrastrutture, le attività economiche e i servizi pubblici che si trovano nell’area esposta ad un fenomeno.

 

La vulnerabilità è il grado di danneggiamento di un dato elemento a rischio.

 

Il rischio sarà dato quindi dal prodotto R= P x D (E x V).


I rischi vengono generalmente suddivisi in base alla loro origine:


Rischi di origine naturale. Derivano dall’azione evolutiva dell’ambiente. La conoscenza dell’ambiente fisico in cui si vive è il primo passo per una corretta identificazione di problemi derivanti dall’azione degli agenti geologici e permette di predisporre adeguati strumenti di prevenzione. Sono classificati come “naturali” il rischio sismico, vulcanico, incendio-boschivo, idrogeologico, meteorologico.


Rischi di origine antropica. Sono generati dallo sviluppo delle attività umane e sono rischi intrinseci all’ambiente sociale, lavorativo e produttivo. Derivano dall'abuso di strumenti tecnologici ed industriali, sono soggetti a mutamenti ed evoluzioni nel corso del tempo. I rischi antropici sono classificati in chimico-industriale, nucleare e trasporti.