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Cosa fare e cosa sapere

Animali vaganti, in pericolo di vita, feriti o traumatizzati gravi
Chiamare il Comando Polizia Municipale del comune in cui si trova l'animale.

 

Zanzara tigre

Tutti i cittadini sono chiamati a collaborare alla lotta contro la zanzara tigre, contrastando la sua proliferazione nelle aree private. La zanzara tigre depone le uova ovunque, anche nelle abitazioni. L'habitat ideale è quello dei contenitori che, una volta pieni d'acqua, diventano "nidi" in cui le larve possono svilupparsi.


Che cosa fare per prevenire lo sviluppo delle larve:
- evita di usare sottovasi e non lasciare mai che l'acqua ristagni per più giorni. 

- disinfesta i tombini presenti nelle aree private con prodotti specifici; 

- in vasche e in fontane ornamentali devono essere introdotti pesci che si nutrono di larve di zanzara tigre (pesci rossi o gambusie).
I cimiteri sono focolai ideali per la riproduzione della zanzara tigre: riempi con sabbia o argilla espansa i vasi di fiori finti, mentre i vasi non utilizzati devono essere conservati capovolti. L’acqua dei vasi con fiori recisi deve essere cambiata al massimo ogni 5-6 giorni oppure deve essere trattata con prodotti larvicidi.

 

Sciami di vespe, api e calabroni

Premesso che le api sono animali utili per l’uomo e per l’ambiente e sono quindi tutelate e protette dalla normativa italiana e comunitaria, i comportamenti da adottare sono:
- se lo sciame è in volo e si appresta ad entrare in casa, chiudere porte e finestre;
- se lo sciame è già dentro casa, uscire rapidamente dalla stanza chiudendo la porta;

 

Mantenere per quanto possibile la calma, senza gesti che potrebbero rendere gli insetti più aggressivi.


- non tentare di risolvere il problema spruzzando insetticidi o cercando di uccidere gli insetti con il fuoco rischiando di far allarmare gli insetti;
- in strada, non sostare nelle vicinanze di uno sciame d’api, di un nido di vespe o di calabroni;
- non avvicinarti agli insetti, potrebbero sentirsi minacciati e pungere;
- In caso di puntura allontanati dal nido o dallo sciame, non gesticolare per allontanare gli insetti e non farti prendere dal panico;
- nel caso di una puntura di un’ape, estrarre nel più breve tempo possibile il pungiglione per evitare di assimilare tutta la dose di veleno contenuta nella sacca velenifera.


In caso di puntura, reazioni cutanee locali quali gonfiori e pruriti sono del tutto normali, al contrario orticaria diffusa, malessere, ansia, ed altre reazioni sistemiche più gravi possono portare allo shock anafilattico e alla morte dei soggetti allergici al veleno degli imenotteri. 

 

In tali casi, chiamare immediatamente l' 1.1.8. Emergenza Sanitaria o portare il  soggetto allergico al più vicino Pronto Soccorso.

 

 

Processionaria

La lotta alla processionaria del pino è obbligatoria su tutto il territorio nazionale ai sensi del D.M. del 17 aprile 1998. La diffusione della larva può essere contrastata con diversi metodi: meccanico, biochimico o con bio-insetticidi.
Per motivi di compatibilità ambientale, di efficacia e di costi si utilizza il metodo bio-chimico: una moderna tecnologia basata sulla cattura degli adulti maschi durante il periodo dello sfarfallamento. Vengono usate delle trappole riempite di feromone e collocate sulle piante alla base della chioma. Il feromone è una sostanza volatile secreta dalle farfalle femmine che agisce come attrattivo sessuale. I maschi adulti, attratti dall’ormone, finiscono nelle trappole senza poterne più uscire.Si raccomanda di non toccare nidi e larve. 

 

Serpenti velenosi e non
I comportamenti da adottare sono:
- mantieni la calma, ricordando che i serpenti sono animali schivi, la loro prima reazione è la fuga, cercheranno un posto dove si sentono sicuri, non visti e protetti;
- non provare a catturare l’animale o tentare di ucciderlo. L'animale, infatti, se si sente costretto o in pericolo tenterà di difendersi e quindi proverà a mordere
- ad una distanza adeguata, cercare di seguire l’animale nei suoi tentativi di nascondersi o di fuga: sapere con un certa sicurezza dove si trova l’animale facilita il successo dell’operazione di recupero
- tenta di cogliere le seguenti caratteristiche del serpente, per fornirle al momento della chiamata o all’arrivo dell'operatore: colore, lunghezza approssimativa, conformazione della coda (lunga e fina, corta e tozza).


Come riconoscere se si è stati morsi da una vipera o da un serpente innocuo
I segni lasciati sulla cute dal morso di vipera sono contraddistinti dai due fori distanti circa 1 cm lasciati dai denti veleniferi seguiti dai segni più piccoli lasciati dagli altri denti. Non sempre il morso presenta questa caratteristiche, infatti, può capitare che esso non sia completo, con la presenza di uno solo dei due fori e la presenza o meno dei segni degli altri denti. I due segni di puntura causati dai denti veleniferi raramente sono utili per la diagnosi in quanto precocemente nascosti dai segni locali (cioè nel punto del morso) causati dal veleno della vipera e sono: dolore intenso, gonfiore (edema), colorito bluastro (cianosi, ecchimosi), tendenza all’estensione. Il morso di un serpente non velenoso si distingue dai segni lasciati dai denti sia della mandibola che della mascella e dall’assenza dei fori dei denti veleniferi


In caso di morso: 
- rimanere tranquilli;
- in caso di agitazione incontrollata è estremamente utile somministrare un sedativo per evitare l’attivazione incontrollata dei meccanismi da stress che provocano una più rapida diffusione del veleno;
- non applicare il laccio emostatico in quanto esso rallenta il deflusso venoso creando una indesiderata stasi venosa, mentre non blocca il flusso linfatico, responsabile della diffusione del veleno.

Immobilizzare la parte colpita (ad esempio un arto) mediante un bendaggio steccato non compressivo, come si farebbe per un arto fratturato;
- evitare procedure di aspirazione o rimozione meccanica del veleno (suzione, incisione) che potrebbero causare ulteriori danni;
- chiamare l' 1.1.8. o trasportare immediatamente in Ospedale.
Il Siero antivipera non è più disponibile in farmacia da alcuni anni e deve essere somministrato solo in casi gravi, sotto stretto controllo medico ed in ambiente ospedaliero protetto.

 

Numeri utili
1.1.8.  Emergenza Sanitaria - Centrale Operativa Territoriale

0974  82 74 43 Polizia Municipale Agropoli

0974 82 65 55 Croce Rossa Italiana Comitato Locale Agropoli e del Cilento