Obiettivi Strategici 2020

Dal Regolamento dei Volontari della Croce Rossa Italiana

TITOLO III - ATTIVITA' E FORMAZIONE DEI VOLONTARI C.R.I.

12. OBIETTIVI STRATEGICI DELLA C.R.I.

12.1. Gli Obiettivi strategici della Croce Rossa Italiana:a. sono basati sull’analisi delle necessità e delle vulnerabilità delle comunità quotidianamente servite dall’Associazione e sono ispirati ai Principi Fondamentali e Valori Umanitari del Movimento;b. identificano le priorità umanitarie della C.R.I. a tutti i livelli, e riflettono l’impegno di soci a prevenire e alleviare la sofferenza umana, contribuire al mantenimento e alla promozione della dignità umana e di una cultura della non violenza e della pace.c. forniscono il quadro strategico di riferimento che guida l’azione della Croce Rossa Italiana.

12.2. Gli Obiettivi strategici della C.R.I. sono periodicamente verificati e adattati sulla base delle esigenze della C.R.I. nonché delle intervenute variazioni da parte degli organi internazionali del Movimento.

12.3. In linea con la Strategia della Federazione Internazionale delle Società di Croce Rossa e Mezzaluna Rossa, ed al fine di rispondere alle necessità della Croce Rossa Italiana, la C.R.I. persegue il raggiungimento degli Obiettivi strategici 2020 di cui all’O.C. 3 dicembre 2011, n. 591/11. Le modifiche a tale provvedimento sono approvate dal Consiglio Direttivo Nazionale della C.R.I.

CARTA DEI SERVIZI

13.1. Gli Obiettivi strategici costituiscono la linea guida per i Comitati C.R.I. nella redazione della carta dei servizi.

13.2. La carta dei servizi risponde alla necessità che ogni Comitato C.R.I. ha di servire la propria comunità in maniera efficace ed efficiente, operando in maniera trasparente nei confronti dei beneficiari e fornendo servizi affidabili, concepiti all’interno di un piano strategico basato sull’analisi dei bisogni e delle vulnerabilità del territorio, e tenendo in considerazione le capacità e le risorse che possono essere ottenute in maniera sostenibile.

13.3. La carta dei servizi è proposta dal Presidente del Comitato C.R.I. ed è approvata annualmente dall’Assemblea dei Volontari C.R.I. al momento dell’approvazione del bilancio preventivo per l’anno successivo.

14. ATTIVITÀ

14.1. Ogni Volontario C.R.I., adeguatamente formato e preparato, secondo le proprie inclinazioni, può svolgere tutte le attività istituzionali dell’Associazione, nel rispetto dello Statuto della C.R.I. ed in linea con gli obiettivi strategici dell’Associazione e con la strategia della Federazione Internazionale delle Società di Croce Rossa e Mezzaluna Rossa.

14.2. L’azione quotidiana ed organizzata dei Volontari C.R.I. nelle aree di attività della C.R.I. consente il raggiungimento degli obiettivi riportati nella carta dei servizi.

14.3. La aree di attività corrispondono agli obiettivi strategici della Croce Rossa Italiana:

a. Area della tutela e protezione della salute e della vita;

b. Area del supporto e dell’inclusione sociale;

c. Area della preparazione della comunità e della risposta ad emergenze e disastri;

d. Area della disseminazione del Diritto Internazionale Umanitario, dei Principi Fondamentali, dei Valori Umanitari e della Cooperazione internazionale;

e. Area gioventù;

f. Area sviluppo, comunicazione e promozione del volontariato.

15. AREA I - TUTELA E PROTEZIONE DELLA SALUTE E DELLA VITA

15.1. La C.R.I. pianifica ed implementa attività e progetti di assistenza sanitaria e di tutela e promozione della salute, volti alla prevenzione ed alla riduzione della vulnerabilità individuale e della comunità, incoraggiando l’adozione di misure sociali e comportamentali che determinino un buono stato di salute. Lo sviluppo dell’individuo passa necessariamente anche attraverso la promozione della salute, intesa come uno stato di completo benessere fisico, mentale e sociale, che richiede quindi un approccio globale ed integrato all’individuo, basato sulla persona nel suo intero e nei diversi aspetti della sua vita.

15.2. Costituiscono obiettivi specifici di quest’area:

a. migliorare lo stato di salute delle persone e delle comunità;

b. proteggere la vita e fornire supporto socio-sanitario alle comunità;

c. costruire comunità più sicure attraverso la promozione della salute;

d. assicurare l’acquisizione di competenze da parte della comunità per proteggere la propria vita e quella degli altri.

15.3. Costituiscono attività quadro di quest’area:

a. la promozione della donazione volontaria del sangue;

b. la diffusione del Primo Soccorso;

c. l’educazione alla salute e la promozione di stili di vita sani;

d. il servizio ambulanza ed i servizi assimilabili;

e. i servizi in ausilio al Servizio Sanitario delle Forze Armate, come previsti dalle Convenzioni di Ginevra;

f. la diffusione del BLS, del BLSD, del PBLS del PBLDS;

g. le manovre di disostruzione pediatrica;h. il trucco e la simulazione.

16. AREA II - SUPPORTO ED INCLUSIONE SOCIALE

16.1.La C.R.I. realizza un intervento volto a promuovere lo sviluppo dell’individuo, inteso come la possibilità per ciascuno di raggiungere il massimo delle proprie potenzialità, di vivere con dignità una vita produttiva e creativa, sulla base delle proprie necessità e scelte, adempiendo ai propri obblighi e realizzando i propri diritti. Persegue questo obiettivo mediante la pianificazione e l’implementazione di attività e progetti volti a prevenire, mitigare e rispondere ai differenti meccanismi di esclusione sociale che, in quanto tali, precludono e/o ostacolano il pieno sviluppo degli individui e della comunità nel suo complesso. Attraverso l’intervento, la C.R.I. contribuisce quindi alla costruzione di comunità più forti ed inclusive.

16.2. Costituiscono obiettivi specifici di quest’area:a. ridurre le cause di vulnerabilità individuali ed ambientali;b. contribuire alla costruzione di comunità più inclusive;

c. promuovere e facilitare il pieno sviluppo dell’individuo.

16.3. Costituiscono attività quadro di quest’area:

a. le attività di supporto sociale volte a favorire l’accesso della persona alle risorse della comunità (ivi compreso il soddisfacimento dei bisogni primari) e le politiche di supporto alla comunità (anche mediante sportelli di ascolto-aiuto per analisi dei bisogni risposte alle necessità del territorio);

b. le attività rivolte alle persone senza dimora;

c. le attività rivolte alle persone diversamente abili;

d. le attività rivolte alle persone con dipendenza da sostanze;

e. le attività rivolte alle persone migranti;

f. le attività volte a favorire l’inclusione sociale di persone marginalizzate;

g. le attività psico-sociali (ivi compresa la clownerie) rivolte a persone ospedalizzate, ospiti di case di riposo, ecc.;

h. le attività volte a favorire un invecchiamento attivo della popolazione.

17. AREA III - PREPARAZIONE DELLA COMUNITÀ E RISPOSTA AD EMERGENZE E DISASTRI

17.1. La C.R.I. si adopera per garantire un’efficace e tempestiva risposta alle emergenze nazionali ed internazionali, attraverso la formazione delle comunità e lo sviluppo di un meccanismo di risposta ai disastri altrettanto efficace e tempestivo. La gestione sistematica delle emergenze e dei disastri inizia con la preparazione ad un’azione condotta da volontari e staff organizzati ed addestrati, nonché con la pianificazione e l’implementazione di attività volte a ridurre il rischio di disastri ed emergenze, anche incoraggiando l’adozione di misure comportamentali ed ambientali, utili per prevenire e ridurre la vulnerabilità delle comunità. Gli effetti di un disastro possono essere ridotti se la situazione viene stabilizzata il prima possibile, consentendo quindi alle persone di iniziare a ricostruire le proprie vite e la propria comunità. L’intervento a seguito di un disastro mira a facilitare il ristabilimento dei meccanismi interni della comunità colpita, promuovendo la ricostruzione di una società più inclusiva e riducendo il rischio di vulnerabilità in caso di disastri futuri.

17.2. Costituiscono obiettivi specifici di quest’area:a. salvare le vite e fornire assistenza immediata alle comunità colpite dal disastro;b. ridurre il livello di vulnerabilità delle comunità di fronte ai disastri;c. assicurare una risposta efficace e tempestiva ai disastri ed alle emergenze nazionali ed internazionali;d. ristabilire e migliorare il funzionamento delle comunità a seguito di disastri.

17.3. Costituiscono attività quadro di quest’area:

a. le attività di prevenzione e preparazione delle comunità ai disastri;

b. le attività di risposta alle emergenze nazionali;

c. la risposta ai disastri internazionali;

d. le attività psico-sociali in emergenza;

e. il recupero a seguito di disastri e crisi;

f. l’assistenza sanitaria in occasione di grandi eventi;

g. i soccorsi speciali (soccorsi con mezzi e tecniche speciali, operatori polivalenti di salvataggio in acqua, unità cinofile, soccorsi su piste da sci);

h. il settore NBCR;

i. le attività di mitigazione e adattamento ai cambiamenti climatici.

18. AREA IV - DISSEMINAZIONE DEL DIRITTO INTERNAZIONALE UMANITARIO, DEI PRINCIPIFONDAMENTALI, DEI VALORI UMANITARI E DELLA COOPERAZIONE INTERNAZIONALE

18.1. La C.R.I. condivide con gli altri membri del Movimento Internazionale il mandato istituzionale della disseminazione del Diritto Internazionale Umanitario, dei Principi Fondamentali e dei Valori Umanitari. La C.R.I., in quanto membro del Movimento Internazionale di Croce Rossa e Mezzaluna Rossa, gode del vantaggio comparativo di poter lavorare in rete con le altre Società Nazionali di Croce Rossa e Mezzaluna Rossa, nonché con gli altri membri del Movimento Internazionale, al fine di migliorare l’intervento in favore dei vulnerabili. Coerentemente con il Principio Fondamentale di Universalità, la C.R.I. condivide conoscenze, esperienze e risorse con le altre Società Nazionali.

18.2. Costituiscono obiettivi specifici di quest’area:

a. adempiere al mandato istituzionale della diffusione del Diritto Internazionale Umanitario, dei Principi Fondamentali e dei Valori Umanitari;

b. sviluppare opportunità di collaborazione all’interno del Movimento Internazionale, coerentemente con il Principio Fondamentale di Universalità.

18.3. Costituiscono attività quadro di quest’area:

a. la disseminazione del Diritto Internazionale Umanitario;

b. la disseminazione dei Principi Fondamentali e dei Valori Umanitari del Movimento Internazionale;

c. i progetti di cooperazione (bilaterali e/o multilaterali) con le altre Società Nazionale sia a livello nazionale che decentrato;

d. le attività volte alla promozione della tutela dell’emblema;

e. l’IDRL (International Disaster Response Laws, Rules and Principles, promosso dalla Federazione Internazionale).

AREA V - GIOVENTÙ

19.1. La C.R.I., in linea con la Strategia 2020, la Politica della Gioventù e le altre indicazioni della Federazione Internazionale, realizza un intervento volto a promuovere lo sviluppo del giovane. Contribuisce a sviluppare le capacità dei giovani affinché possano agire come agenti di cambiamento all’interno delle comunità, promuovendo una cultura della cittadinanza attiva. Nel quadro della strategia complessiva della C.R.I., i Giovani volontari coordinano in prima persona il processi di pianificazione e gestione di attività e progetti che si caratterizzano per la metodologia della peer-education, basata su un approccio tra pari. Nel perseguire questo obiettivo la C.R.I. promuove una cultura della partecipazione, favorendo quindi la partecipazione attiva dei Giovani volontari ai processi decisionali. Riconoscendo il valore del dialogo e della collaborazione intergenerazionale nel raggiungimento della sua mission, la C.R.I. favorisce la partecipazione dei giovani volontari a tutte le attività dell’Associazione. La C.R.I. riconosce il valore dello specifico contributo che la collaborazione tra Giovani di differenti Società Nazionali apporta alla sua azione volta alla partecipazione ed alla responsabilizzazione dei giovani. Un documento, denominato “Progetto Associativo della C.R.I. per la gioventù” ed approvato dal Consiglio Direttivo Nazionale della C.R.I., traccia la strategia, i principi, le azioni e le peculiarità formative della gioventù dell’Associazione.

19.2. Costituiscono obiettivi specifici di quest’area:

a. promuovere lo sviluppo della fascia giovane della popolazione e favorirne la partecipazione;

b. promuovere e educare alla cultura della cittadinanza attiva.

19.3. Costituiscono attività quadro di quest’area:

a. la prevenzione, mitigazione e recupero della devianza giovanile;

b. la promozione della donazione volontaria del sangue ai più giovani (Club 25);

c. l’educazione alla salute e la promozione di stili di vita sani fra giovani (MST, HIV, Progetto “IDEA: Igiene, Dieta, Educazione Alimentare”, ecc.);

d. l’educazione alla sicurezza stradale;

e. la promozione dei Principi Fondamentali e di una cultura della non-violenza e della pace (“YABC”, bullismo, educazione alla pace, “Youth on the run”, ecc.);

f. le attività educative rivolte a bambini ed adolescenti. Rimangono ferme le disposizioni di cui all’Ordinanza Commissariale 28 marzo 2012, n. 146/12;

g. il progetto “Climate in action”;h. le attività di cooperazione e gli scambi internazionali giovanili.

AREA VI - SVILUPPO, COMUNICAZIONE E PROMOZIONE DEL VOLONTARIATO

20.1. La C.R.I. riconosce il valore strategico della comunicazione, che permette di catalizzare l’attenzione pubblica sui bisogni delle persone vulnerabili, favorisce la riduzione delle cause della vulnerabilità, ne previene quelle future, e mobilita maggiori risorse per un’azione efficace. Le attività che la C.R.I. svolge quotidianamente rappresentano un terreno sicuro per azioni costanti di diplomazia umanitaria volte a mantenere al centro dell’attenzione i bisogni umanitari delle persone che non hanno voce. La costruzione di una Società Nazionale forte passa attraverso la capacità di prevenire ed affrontare in modo efficace le vulnerabilità delle comunità, nonché di garantire una crescita sostenibile, volta a garantire livelli sempre più elevati di efficacia, efficienza e integrità delle attività operative e dei processi di gestione, trasparenza e fiducia nei confronti dei beneficiari e di chi sostiene le attività, nonché il rafforzamento e lo sviluppo della rete di Volontari.

20.2. Costituiscono obiettivi specifici di quest’area:

a. aumentare la capacità sostenibile della C.R.I. a livello locale e nazionale, di prevenire ed affrontare in modo efficace le vulnerabilità delle comunità;

b. rafforzare la cultura del servizio volontario e della partecipazione attiva;

c. assicurare una cultura di responsabilità trasparente nei confronti dei partner, delle Istituzioni e dei soggetti del terzo settore;

d. mantenere i regolamenti ed i piani d’azione in linea con le raccomandazioni e decisioni internazionali;

e. adattare ogni azione all’evoluzione dei bisogni delle persone vulnerabili.

20.3. Costituiscono iniziative quadro di quest’area:

a. lo sviluppo organizzativo;

b. la comunicazione (esterna, interna, documentazione);

c. la promozione e le politiche del volontariato;

d. la promozione-reclutamento-fidelizzazione dei soci attivi e dei sostenitori;

e. lo sviluppo dei partenariati strategici;

f. la pianificazione e la progettazione dei servizi;

g. la trasparenza;

h. l’advocacy;

i. il fundraising;

j. la gestione delle risorse umane;

k. il monitoraggio delle attività e dei progetti in corso di implementazione, nonché la valutazione del loro impatto.

 

21. FORMAZIONE

21.1. L’azione dei Volontari C.R.I. presuppone un intervento a monte, volto ad assicurare professionalità a qualsiasi tipo di servizio reso all’interno ed all’esterno. La formazione è strumentale alla crescita qualitativa del servizio reso, alla maturazione del Volontario ed allo sviluppo dell’Associazione.

21.2. La C.R.I. organizza corsi di formazione e di specializzazione sulle attività, caratterizzati da qualità, professionalità e funzionalità alle iniziative ed ai progetti organizzati ai vari livelli. I relativi regolamenti sono approvati dal Consiglio Direttivo Nazionale della C.R.I.

21.3. Ogni Volontario C.R.I. ha il diritto di prendere parte ai corsi di formazione e di specializzazione organizzati, in ragione del suo impegno nell’attività, della disponibilità a seguire, al termine dell’evento, le iniziative ed i progetti attivi nel proprio Comitato C.R.I., nonché nel rispetto delle proprie inclinazioni personali. I Comitati C.R.I. hanno l’obbligo di porre in essere quanto necessario per assicurare l’esercizio di tale diritto.